Leucemia mieloide cronica in prima fase cronica: recidiva e mortalità tardiva nei pazienti sopravvissuti 5 anni dopo trapianto allogenico di cellule ematopoietiche


Il trapianto allogenico di cellule ematopoietiche è la terapia curativa per la leucemia mieloide cronica, ma i suoi esiti a lungo termine non sono ben definiti.

Sono stati studiati gli esiti a lungo termine nei pazienti con leucemia mieloide cronica in prima fase cronica trattata con trapianto allogenico di cellule ematopoietiche.

Lo studio ha incluso 2.444 pazienti trattati con trapianto allogenico mieloablativo di cellule ematopoietiche per leucemia mieloide cronica in prima fase cronica tra il 1978 e il 1998 e sopravvissuti in remissione completa continua per almeno 5 anni ( follow-up mediano 11 anni; intervallo da 5 a 25 anni ).

Le fonti di donazione sono state: fratelli HLA ( antigeni leucocitari umani ) compatibili in 1692 pazienti, donatori non-imparentati in 639 pazienti, e altri donatori imparentati in 113 pazienti.

I tassi di sopravvivenza generale a 15 anni sono stati: 88% per i trapianti da fratelli e 87% per trapianti da donatori non-imparentati.

Le corrispondenti incidenze cumulative di recidiva sono state 8% e 2%, rispettivamente.

La recidiva più tardiva è stata osservata 18 anni dopo il trapianto di cellule ematopoietiche.

All'analisi a variabili multiple, la storia di malattia graft-versus-host cronica ha aumentato il rischio di mortalità totale tardiva e di mortalità non-legata a recidiva, ma ha ridotto i rischi di recidiva.

Rispetto alle popolazioni normali dopo aggiustamento per età, razza e sesso, la mortalità delle persone sottoposte a trapianto di cellule ematopoietiche è risultata significativamente più elevata fino a 14 anni dopo il trapianto; in seguito i tassi di mortalità sono risultati simili a quelli della popolazione generale ( tasso di mortalità relativa a 15 anni: 2.3 ).

In conclusione, le persone che ricevono trapianto di cellule ematopoietiche per leucemia mieloide cronica in prima fase cronica e che restano in remissione per almeno 5 anni, presentano una sopravvivenza a lungo termine favorevole e i loro tassi di mortalità si avvicinano a quelli della popolazione generale. ( Xagena2010 )

Goldman JM et al, J Clin Oncol 2010; 28: 1888-1895


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